Giornata del Disegno: consigli dalla libreria!
Forse questo mese vi sarà capitato o vi capiterà di imbattervi in qualche articolo o post che riporta la ricorrenza della Giornata del Disegno (International Design Day) che si tiene ogni anno dal 1995 il 27 aprile. Come spesso accade, le traduzioni italiane di eventi o manifestazioni in lingua inglese si perdono qualche pezzetto per strada, e da noi questa ricorrenza spesso passa per un riduttivo inno alla creatività sfrenata attraverso il disegno infantile, immaginato dai non addetti ai lavori come un’attività prettamente ludica e priva di implicazioni educative o sociali.
I punti da chiarire sono due:
- La parola “design” non si traduce in modo univoco con “disegno”. Ha molto più a che fare con la progettazione, che con la mera creatività, Vedremo tra poco la differenza.
- Il disegno è tutt’ora estremamente sottovalutato nei contesti educativi, spesso relegato ai tempi morti o peggio al “lavoretto”, mentre innumerevoli studi ad opera di pedagogisti e psicologi dimostrano quanto questa attività se opportunamente valorizzata e osservata possa aiutare i piccoli nello sviluppare senso di identità, capacità di relazione, linguaggio, abilità nel problem solving e molto altro.
Com’è nata questa Giornata?
Il 27 aprile del 1963, a Londra, fu fondato l’International Council of Design (ICoD): un’organizzazione internazionale volta a definire e valorizzare le professionalità del design in tutte le sue declinazioni, dal design industriale a quello grafico.

Poster ufficiale della 60esima edizione dell’International Design Day
Dal 1995 si celebra la fondazione del Council con l’International Design Day, una Giornata Mondiale in cui ogni anno si affronta una tematica dal punto di vista del designer e delle sue competenze, spronando i professionisti del settore a riflettere sul benessere delle comunità trovando soluzioni innovative a problemi locali utilizzando il design come veicolo. Il tema scelto da ICoD quest’anno per la 60esima edizione è “Peace. Love. Design!”, ispirato agli attivismi degli anni ’60 in difesa dell’ambiente e l’uguaglianza sociale.
Ma in sintesi, cosa si intende per design?
Sebbene in inglese il verbo to design sia utilizzato per diverse attività (“creare”, “disegnare”, “progettare”, “innovare”, “elaborare”) il designer si distingue per abilità e metodologie specifiche. La creatività è alla base del suo mestiere, per trovare una soluzione a un determinato problema tenendo conto dei vincoli e delle risorse del contesto in cui opera. Che tipo di “problema”? Progettare una sedia che sia comoda, funzionale e esteticamente gradevole; realizzare un’immagine pubblicitaria che sia chiara e accattivante; disegnare un capo di abbigliamento che sia resistente, alla moda e accessibile; insomma, gli ambiti di lavoro del designer spaziano dalla moda alla pubblicità, dall’intrattenimento alla produzione industriale.
Ciò che li accomuna, è la natura creativa della genesi delle idee: riprendendo Munari, fantasia (facoltà di pensare a ciò che ancora non c’è, anche se irrealizzabile) e invenzione (qualcosa che ancora non è stato costruito) si combinano nella creatività per produrre qualcosa di funzionante, bello e riproducibile in serie. Questo processo creativo nella maggior parte dei casi inizia…con un disegno. Attraverso degli sketch, si abbozzano i primi tentativi di soluzione al problema, immaginando nuove possibilità per migliorare la qualità della vita.
Il disegno è un mezzo d’espressione del pensiero laterale : un modo di risolvere problemi, elaborare progetti e attuare comportamenti considerando molteplici ipotesi, anche se a prima vista illogiche, per generare una nuova direzione. Nei setting educativi dove il disegno è valorizzato, e non trattato come un’attività tappa-buchi, i bambini trovano occasione fertile per stimolare il proprio pensiero laterale, ampliando il proprio bagaglio simbolico e potenziando la propria capacità di immaginare l’inimmaginabile, di trovare soluzioni inedite ai problemi che incontreranno, sia nella vita quotidiana che nel lavoro.
Come ribadisco sempre, si può cominciare ad arricchire questo bagaglio di immagini e stimoli esponendo bambini e ragazzi alle arti e alle produzioni simboliche che veicolano narrazioni: albi illustrati, fumetti, silent books. Le immagini che sono occasione di oralità, di racconto, incentivano nei bambini la produzione grafica per raccontare a loro volta le proprie storie, con i propri disegni.
Questo mese è intervenuta in mia soccorso Claudia, padrona di casa della libreria Lotta, da Roma!
Claudia si descrive così:
“Bionda, nata a Roma, ho un cuore nordico e un amore viscerale per la neve, i boschi e le malghe di montagna. Per me scegliere un libro è un’espressione d’amore, un mezzo di trasporto per la meraviglia, un modo per capire il mondo che ci circonda e dire a tutti qual è il posto che scegliamo di occupare.”
Claudia organizza moltissimi eventi e laboratori per bambini e famiglie (fantastico il cooking lab ispirato al celeberrimo Prosciutto e uova verdi del Dr. Seuss, in occasione della Pasqua appena passata!) , offre servizi di consulenza personalizzata e selezioni tematiche molto interessanti, come la “box di sopravvivenza femminista” realizzata in collaborazione con la casa editrice Settenove, da sempre attenta alla prevenzione della violenza di genere, all’abbattimento degli stereotipi e alla promozione del rispetto. Insomma, una libreria attiva su tutti i fronti!
Ecco i consigli di lettura di Claudia in cui il disegno, la grafica, le arti visive e la creatività sono protagoniste:
Lo sai chi siamo ? – Tana Hoban, Editoriale Scienza
Appena nati, i bambini hanno una vista poco sviluppata, con una limitata capacità di messa a fuoco. Sono attratti da immagini con contorni netti e forti contrasti di luminosità, ben staccate dal fondo, realistiche e immediatamente riconoscibili. Partendo da questi presupposti, Tana Hoban ha realizzato un libro che raffigura tanti cuccioli di animali assieme alle loro mamme: con loro impareremo anche a contare fino a cinque.
Età di lettura: da 2 mesi.
La fiaba di Harold – Crockett Johnson, Babalibri
Sempre armato della sua matita viola capace di creare mondi, Harold decide questa volta di visitare un giardino incantato, in cui però non cresce alcun fiore. Di disegno in disegno, scoprirà un castello da espugnare, conoscerà un re, si imbatterà in una strega cattiva… e alla fine riuscirà anche a far fiorire il giardino e tornare ancora una volta sano e salvo a casa.
Età di lettura: da 4 anni.
Mi disegni un piccolo principe? – Michel Van Zeveren, Babalibri
Pecorella è la più brava della classe e ha disegnato un piccolo principe. Tutti osservano con ammirazione e si mettono al lavoro per disegnarne uno uguale o anche più bello. Ma come si disegna un piccolo principe? Piccola Pecora non sa da che parte cominciare e si sente una nullità. Quel pomeriggio torna a casa sconsolata e chiede aiuto a mamma Pecora. «Mamma, per favore, mi disegni un piccolo principe?» chiede. Ma la mamma non è mai stata brava col disegno e propone alla piccola una soluzione originale. Bisogna disegnare ciò che gli altri non vedono… Prendendo spunto dal capolavoro di Antoine de Saint-Exupéry, un libro ironico, arguto, divertente per scoprire che il vero talento sta nel lasciare libera espressione alla propria fantasia.
Età di lettura: da 3 anni.
Immagina – Hervé Tullet, Franco Cosimo Panini
Un inno all’immaginazione che stimola il bambino ad approfondire, a farsi delle domande. Le parole di Tullet suggeriscono, non spiegano, le sue illustrazioni non definiscono, aprono a infinite possibilità: ognuno è libero di trovare la propria interpretazione. Sfogliando il libro, il lettore si ritrova con lo sguardo pieno di stupore, tipico del bambino quando scopre il mondo che lo circonda. Attraverso ritagli, carte speciali, texture, collage, sagome, Tullet mostra spunti inaspettati per osservare… e abbandonarci all’immaginazione!
Età di lettura: da 4-5 anni
Scoperta – Aaron Becker, Feltrinelli
Un re dalla lunga barba bianca, sbucato da una misteriosa porta sotto un ponte, affida alla protagonista e al suo nuovo amico una missione, poco prima di venir catturato da un manipolo di soldati. Seguendo la mappa che il re gli ha consegnato, i due ragazzini si rituffano nell’incantato e pericoloso mondo in cui si sono conosciuti, alla ricerca di tutti i colori dell’arcobaleno. Dopo “Viaggio”, prosegue l’avventura senza parole raccontata dalle immagini di Aaron Becker.
Età di lettura: da 4 anni.
La regina dei colori – Jutta Bauer, Terre di Mezzo
La dispotica regina dei colori vuole giocare con i suoi sudditi. Li chiama uno a uno, ma il Blu è troppo sfuggente, il Rosso troppo irruento e con il Giallo riesce a smettere di bisticciare. Tutto sembra destinato a impantanarsi in una grigia confusione. Solo un gesto liberatorio tornerà a far splendere i colori e scatenerà le energie positive di tutti, piccoli lettori compresi.
Età di lettura: da 4 anni.
Che capolavoro – Riccardo Guasco, Carthusia
Hai mai immaginato di girovagare nei paesaggi di Van Gogh? O di fare colazione con un quadro di Modigliani o Magritte? Tuffati a capofitto in un’avventura silenziosa alla scoperta dei capolavori dell’arte europea. Seguendo le orme dei grandi del passato, anche tu potrai lasciare un segno!
(Nota della Redattrice: questo albo magnifico compare anche nel mio articolo “6 libri d’arte per #ioleggoperché” assieme ad altri titoli interessanti per gli appassionati del mondo dell’arte. Lo trovi qui!)
Età di lettura: da 6 anni.
Le ali di Berta – Sara Lundberg, Orecchio Acerbo
Anni Venti. La piccola Berta vive in campagna. Il padre lavora la terra, lei e le sue sorelle in fattoria. Al pascolo con le mucche, Berta disegna ciò che vede dalla collina e modella uccellini di argilla per la madre che è a letto malata di tubercolosi, sperando la possano guarire. La mamma e anche il dottore ne riconoscono la bravura, ma è impensabile che in quegli anni lei possa coltivare la sua passione. L’aspetta lo stesso destino della sorella maggiore: diventare una casalinga perfetta. Quando la madre muore, Berta capisce che nessuno difenderà più il suo talento e decide di ribellarsi. Nessuna casalinga perfetta farebbe bruciare la zuppa, come invece fa lei, in atto di protesta. Suo padre capisce finalmente che quella ragazzina deve poter volare lontano da lì e la lascia finalmente andare. Da allora, Berta non smetterà mai più di dipingere il mondo che la circonda. Un omaggio ad una delle più importanti pittrici svedesi, Berta Hansson, che solo nel 1943 riuscì a esporre per la prima volta i suoi quadri.
Età di lettura: da 8 anni
Rimanere – Gek Tessaro, Carthusia
‘Rimanere’ è un suggestivo viaggio per musei, un esempio di come si possano leggere i particolari di un’opera d’arte, scrutarne i colori, le sfumature e infine ‘scoprirla’ dedicandole tutto il tempo che merita. Di strofa in strofa si racconta una storia di incontri apparentemente impossibili con uomini e donne vissuti secoli fa, ma rimasti qui, anche loro, per chi a sua volta ha deciso di ascoltarli
Età di lettura: da 9 anni.
Thornhill – Pam Amy, Uovonero
Mary vive negli anni Ottanta a Thornhill, un orfanotrofio femminile vicino alla chiusura. Ella è una ragazza che nel 2017 si trasferisce col padre accanto al tetro edificio, ormai abbandonato da tempo. In un dichiarato omaggio a Brian Selznick e alle atmosfere di Il giardino segreto, le storie delle due ragazze, narrate l’una col testo del suo diario, l’altra con evocative illustrazioni in bianco e nero, si avvicinano fino a toccarsi nel coinvolgente finale.
Età di lettura: da 10 anni.
Per chiudere, in aggiunta ai preziosi consigli di Claudia ecco qualche titolo che vi propongo io per proseguire il discorso sul valore del disegno come mezzo di espressione e di esplorazione creativa:
Punto, linea, superficie canterina – Mauro Bellei, Occhiolino Edizioni

Punto, linea, superficie canterina
Qui sul sito abbiamo già parlato di come stimolare nei bambini la progettualità (intesa come espressione della creatività attraverso regole e vincoli, abilità caratteristica del design) grazie agli albi illustrati, insieme a Mauro Bellei, designer e fondatore della casa editrice Occhiolino; trovate la sua intervista qui. Tutti gli albi di Bellei per la fascia 3-5 anni spronano i giovani lettori attraverso immagini e narrazione a crearne una propria, rielaborando i segni e le forme scoperte tra le pagine per costruire nuovi racconti, grazie ai SuperPezzi staccabili che si trovano in fondo ad ogni libro.
Età di lettura: dai 3 anni
La via del disegno brutto – Alessandro Bonaccorsi, Terre di Mezzo
Questo libro è pensato per tutti coloro che vogliono riappropriarsi del disegno senza timore di giudizi, ritrovando il piacere di disegnare per se’ stessi e sbloccando il flow creativo; un eserciziario pratico per smettere di farsi inibire dalla mancanza di bravura, e ricominciare a esplorare il proprio tratto con scarabocchi, segni ispirati a ciò che ci circonda e al proprio mondo interiore. Nella nuova edizione, l’autore propone anche esercizi di disegno di gruppo. Perché il disegno è un linguaggio, e può essere una magnifica occasione per conoscersi e ri-conoscersi in modo inedito!
Età di lettura: per tutti
Disegnare per Crescere – Marco Dallari e Mauro Speraggi, Artebambini
Alcune delle riflessioni che ho inserito in questo articolo vengono da questo saggio, frutto dell’esperienza di due esperti di didattica dell’arte che oltre a nozioni teoriche sul valore educativo del disegno nella fascia 0-6 anni suggeriscono diverse proposte pratiche e laboratoriali; un volume utilissimo per educatori/educatrici e insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria, ma anche per i genitori che desiderino approcciarsi in modo più consapevole all’arte infantile.
Si concludono qui i nostri “Consigli dalla libreria” di questo mese, con i quali spero di aver acceso un interesse nuovo verso il disegno (e il design) e tutte le sue potenzialità, per piccoli e grandi!
Un saluto da me, un grazie di cuore a Lotta Libreria e arrivederci ai prossimi consigli!